Le nuove insalate Pokè possono essere pericolose per la salute. I medici hanno voluto svelare il motivo: cosa c’è dietro l’allerta alimentare.
Tra gli alimenti più popolari in Italia negli ultimi anni troviamo sicuramente la pokè. Questo piatto è originario delle Hawaii e spesso è considerato una scelta alimentare salutare e nutriente. Solitamente questo è composto da pesce crudo fresco, come tonno o salmone, combinato con verdure fresche, frutta, riso o altri cereali integrali e condimenti leggeri. Proprio la combinazione di ingredienti freschi e nutrienti si adatta alle crescenti preferenze dei consumatori per i cibi sani e bilanciati.
Ma la pokè è diventata popolare in tutto il mondo specialmente grazie alla sua semplicità, versatilità e gusto fresco. La sua presenza sui social media e la sua diffusione attraverso le catene di ristoranti e i food truck hanno contribuito alla sua crescente popolarità anche in Italia. Tutti coloro che ne desiderano una potrebbero godere di una vasta personalizzazione, visto che ogni consumatore può scegliere gli ingredienti che più gli piacciono. Eppure secondo gli esperti anche la pokè potrebbe essere pericolosa.
Le pokè sono pericolose, cosa bisogna sapere: l’avvertimento degli esperti
L’aumento delle segnalazioni di allerta alimentare in Italia è un fenomeno preoccupante che richiede maggiore consapevolezza e attenzione da parte dei consumatori. Secondo i dati analizzati da Coldiretti, nel corso dell’ultimo anno il paese ha registrato una media di almeno un’allerta alimentare al giorno. Rispetto all’anno precedente l’aumento si attesta al 42%, Queste segnalazioni riguardano una vasta gamma di contaminazioni, tra cui residui di pesticidi, metalli pesanti, inquinanti microbiologici e altri agenti patogeni come salmonella e norovirus.
Particolarmente preoccupante è il fatto che la maggior parte delle segnalazioni coinvolge prodotti provenienti da paesi extra-UE, il che solleva interrogativi sulla sicurezza e la qualità degli alimenti importati. Coldiretti ha anche pubblicato una “black list” che evidenzia i cibi più frequentemente contaminati, offrendo così ai consumatori informazioni utili per fare scelte più consapevoli durante gli acquisti. Tra i prodotti più frequentemente contaminati troviamo frutta e verdura, che rappresentano il 30% delle segnalazioni.
Pistacchi turchi e iraniani contenenti alti livelli di aflatossine, carote dall’Egitto con residui di Linuron (un pesticida vietato in Europa) e fagioli all’occhio del Madagascar e dal Bangladesh con presenza di Chlorpirifos (una sostanza sospettata di danneggiare il cervello dei bambini) sono solo alcuni esempi. Anche il pesce (25% delle segnalazioni), la carne (15%) e i cereali (15%) sono stati coinvolti in numerosi casi di contaminazione. Come capirete questi sono tutti alimenti che potrete trovare nella poké. Quindi c’è bisogno di fare molta attenzione quando si ordina questo alimento.