Fai attenzione a questo disturbo se sei sempre stanco durante la giornata: può essere il segnale di questa specifica malattia.
Sarà capitato a tutti almeno una volta di faticare ad alzarsi dal letto al mattino e poi di essere stanchi e avere sonno anche per tutto il resto della giornata. Quasi sempre la sonnolenza diurna è l’effetto delle poche ore dormite o, molto semplicemente, del fatto di essere dei pigroni. Ma non è sempre detto che sia così.
Per qualcuno però questa sonnolenza e la stanchezza che accompagnano nel corso della giornata potrebbero essere il sintomo di una specifica malattia non facile da diagnosticare. Anche perché può facilmente confondersi con diversi altri disturbi. Diciamo subito che no, non si tratta della narcolessia (una patologia molto seria e invalidante che seppure conosciuta spesso riceve una diagnosi anche a distanza di anni). Scopriamo qual è questa insidiosa malattia che si caratterizza per questo disturbo del sonno.
Parliamo dell’ipersonnia idiopatica, che nelle persone che soffrono di questa malattia si manifesta sotto forma di una stanchezza persistente e del frequente bisogno di fare un sonnellino durante il giorno. Questo anche dopo aver riposato a lungo di notte (anche oltre dieci ore). Nei casi più gravi si può arrivare anche a dormire fino a 18 ore in tutta la giornata.
Altri possibili sintomi dell’ipersonnia idiopatica sono la confusione mentale, la difficoltà a svegliarsi, la distrazione e il mal di testa. All’origine di tutto c’è questa esagerata stanchezza che porta le persone che soffrono di questa malattia a fare dei “micro-sonni” della durata di pochi secondi, senza accorgersi di nulla, mentre sono impegnate a svolgere le proprie normali attività quotidiane.
Si tratta di una condizione molto sottovalutata ma che spesso è invalidante. Facilmente viene confusa con altri disturbi come la depressione. Col rischio di far assumere a queste persone farmaci di cui non hanno alcun bisogno e che causano loro effetti collaterali. Altre volte invece la malattia viene considerata una semplice manifestazione di pigrizia. L’ipersonnia idiopatica fu identificata per la prima volta negli anni ’70. Colpisce all’incirca 1 adulto su 25 mila (con una leggera prevalenza tra le donne), anche se il dato è quasi certamente sottostimato.
Non essendo ancora chiaro a cosa sia dovuta questa forma di ipersonnia la diagnosi avviene per esclusione e può arrivare anche a distanza di anni. Di solito chi soffre di ipersonnia idiopatica dorme senza problemi di notte, anche 9-11 ore, ma ha comunque bisogno di sonnecchiare durante il giorno. Un altro segnale, come detto, sono i “micro-sonni” di circa tre secondi dove una persona non è del tutto sveglia mentre svolge le sue abituali attività. A volte capita di perdere oggetti per casa o di fare cose assurde come mettere nel frigo le chiavi di casa.
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