C’è una pessima notizia per tutti gli italiani interessati alle pensioni. Succederà a breve ed è una vera e propria stangata: le ultime.
Uno degli argomenti sempre di dibattito pubblico sono sempre le pensioni. Nel corso dell’ultimo anno abbiamo visto come il Governo abbia fatto di tutto per incrementare l’importo del beneficio. Infatti da quest’anno tutti i trattamenti, fino a 5 volte quello minimo, hanno visto un aumento del 5,4% vale a dire pari al dato dell’inflazione sulla penisola. Con questa riforma quindi l’esecutivo ha cercato di aumentare il potere di acquisto della platea pensionata. Ma le novità sul caldo tema non sono di certo finite qui.
Infatti, il Governo continua a lavorare a quota 104, vale a dire però che la riforma per le pensioni slitta nel 2025. Di conseguenza non entrerà in vigore prima dell’anno successivo. Intanto si lavora ancora a Quota 41, un progetto di legge che consente a tutti di andare in pensione con solamente 41 anni di contributi, senza dar peso all’età anagrafica. Questo già avviene per tutti i lavoratori ma senza il vincolo di aver iniziato a lavorare presto. Adesso però una nuova stangata è in arrivo per i futuri pensionati.
Pensioni, i tempi si allungano: duro colpo per gli italiani
Il panorama pensionistico italiano sta affrontando una fase di profondo cambiamento. Oltre all’attuale opzione di Quota 104, è chiaro che il requisito di età per l’accesso alla pensione si allungherà ulteriormente nel corso del tempo. Questo fenomeno è principalmente dovuto al declino demografico e all’aumento del numero di persone che lasceranno il mercato del lavoro nei prossimi anni, creando così una sfida per la sostenibilità dei conti dell’INPS. I dati statistici confermano senza ombra di dubbio questa tendenza, come sottolineato anche dall’INPS durante le audizioni presso le commissioni parlamentari.
Con 23 milioni di lavoratori che devono sostenere 16 milioni di pensionati in una popolazione complessiva di 59 milioni, risulta evidente che mantenere un equilibrio stabile nel tempo diventerà sempre più difficile. La situazione finanziaria dell’Istituto si sta già deteriorando, con una previsione di bilancio in negativo per oltre 9 miliardi di euro nel 2023. La prospettiva però sembra ancora più nera nei prossimi anni. Per affrontare questa situazione è probabile che il governo dovrà intervenire nuovamente sulle pensioni anticipate, a partire dal sistema Quota 104.
Potrebbero essere introdotti ulteriori tagli sia sui requisiti anagrafici che sugli importi delle pensioni, e potrebbe essere presa in considerazione anche una riforma delle pensioni di reversibilità, il cui costo sta diventando sempre più oneroso. Un altro aspetto da considerare è l’allungamento dell’età pensionabile legato all’aumento dell’aspettativa di vita. Tra due anni quindi l’età minima per accedere alla pensione di vecchiaia aumenterà da 67 a 67 anni e 2 mesi, mentre il requisito contributivo per le pensioni anticipate passerà da 42 anni e 10 mesi (41 e 10 mesi per le donne) a 43 anni.