Lo smart-working potrebbe far male alla salute. Dal diabete alla trombosi sono diversi i rischi che si corrono: attenzione al lavoro da remoto.
Soprattutto a causa della pandemia anche in Italia è diventato d’attualità il concetto di smart-working, vale a dire lavorare da remoto. Infatti se ad oggi è normale lavorare da computer direttamente tra le mura di casa, fino a cinque anni fa questo era un concetto a dir poco sconosciuto per gran parte dei lavoratori in Italia. Dopo la sperimentazione però stanno spuntando anche quelli che sono gli effetti negativi e che possono incidere sulla nostra salute.
Certo bisogna sempre considerare i lati positivi. Infatti tutte le aziende che non hanno chiuso addirittura preferiscono che i loro dipendenti lavorino da remoto proprio perché questo comporta un sensibile risparmio sulla bolletta della luce. Tolto l’aspetto economico quindi è importante sottolineare quelli che possono essere tutti i rischi per la salute. Addirittura c’è il rischio di andare incontro al diabete o alla trombosi. Bisogna fare molta attenzione prima di decidere per questo metodo di lavoro.
Lo smart-working, come abbiamo visto, ha rivoluzionato il mondo del lavoro, offrendo flessibilità e comodità senza precedenti. Dietro questa pratica innovativa si nascondono rischi per la salute che spesso vengono trascurati. Secondo quanto riportato dal quotidiano statunitense The Hill, l’ampio ricorso al lavoro da casa durante la pandemia potrebbe essere associato ad una serie di problematiche di salute piuttosto serie. Tra queste troviamo disturbi del sonno, problemi di salute mentale e addirittura trombosi.
Una delle principali preoccupazioni riguarda lo stile di vita sedentario che spesso accompagna il lavoro da remoto. Mentre al lavoro in ufficio potresti dover fare qualche passo extra per raggiungere la tua postazione, lavorare da casa spesso implica solo pochi passi dal letto alla scrivania. Questo stile di vita sedentario può portare a problemi come il mal di schiena e aumentare il rischio di trombosi venose. Secondo uno studio condotto dall’Università di Stanford negli Stati Uniti, nel 2020 il 40% delle persone trascorreva più di otto ore al giorno sedute.
Tutto questo può anche contribuire all’aumento di peso eccessivo, aumentando così il rischio di malattie cardiovascolari, diabete e problemi visivi. Inoltre, fissare lo schermo del computer per lunghi periodi può peggiorare la vista, specialmente se non si utilizzano le lenti corrette. Il confine sfumato tra vita professionale e personale può portare a un aumento dello stress e dell’ansia. Con la possibilità di essere raggiunti in qualsiasi momento e la mancanza di un ambiente dedicato al relax.
Molte persone infatti trovano difficile staccare completamente dal lavoro. Questo stato di costante disponibilità può avere gravi conseguenze sulla salute mentale e sul benessere generale. Promuovere uno stile di vita attivo, prendersi regolarmente pause durante la giornata lavorativa e stabilire confini chiari tra lavoro e vita personale possono aiutare a mitigare gli effetti negativi del lavoro da remoto sulla salute.
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